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18.10.2023              

Dalla scienza: un’esperienza così entusiasmante che vorremmo trasmetterla a tutti i lettori del nostro sito:

Cosa succede nel nostro cervello quando guardiamo l’arte?

Possono accadere due cose: Da un lato, nulla se l’opera d’arte non ci tocca. Dall’altro, può accadere qualcosa di straordinario se l’opera d’arte ci attrae emotivamente. E ciò che accade è stato studiato dalla Missouri University of Science and Technology.

In uno studio i ricercatori hanno chiesto ai soggetti di guardare un’opera d’arte su uno schermo per 15 secondi alla volta. Durante questo tempo, uno scanner per la risonanza magnetica funzionale (fMRI) ha registrato l’attività cerebrale dei partecipanti.

Ogni volta che un’opera d’arte veniva percepita come particolarmente impressionante, quando era toccante per la persona sottoposta al test, la cosiddetta rete di modalità predefinita (DMN) si attivava nel suo cervello. Questa rete, tuttavia, di solito si attiva soprattutto quando ci abbandoniamo a un’indagine interiore, quando sogniamo a occhi aperti, quando ci spegniamo mentalmente o addirittura durante un sonno leggero. Normalmente, l’attività della rete di modalità predefinita dovrebbe diminuire quando guardiamo l’arte, perché in quel caso il cervello elabora principalmente stimoli estetici esterni. In realtà, la DMN è rimasta silente anche quando i partecipanti allo studio hanno guardato un’opera d’arte che non trovavano attraente, hanno riferito i ricercatori. Tuttavia, è diverso quando un’opera d’arte ci piace particolarmente, perché se la troviamo esteticamente gradevole, la nostra rete di modalità predefinita rimane attiva per tutto il tempo della visione.

Secondo i ricercatori, questo dimostra che l’effetto di un’opera d’arte particolarmente suggestiva avviene solo grazie a una combinazione di stimoli esterni e reazioni interne. La nostra attenzione si concentra da un lato sul mondo esterno e dall’altro sulla nostra vita interiore, cosa che altrimenti si osserva raramente. L’arte, quando ci tocca, quando viviamo un’esperienza estetica emozionante, ci mette in uno stato straordinario. È emozionante fare questa esperienza e ancora di più scambiarla con gli altri. A volte questo accade nelle nostre conferenze d’arte al festival, ma non è necessario aspettare l’estate per farlo, si dovrebbe parlare d’arte ovunque accada.

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Ulteriori informazioni: Istituto Max Planck per l’Estetica Empirica

 

 

 

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