Ulrike Kaiser

Die Themen der künstlerischen Arbeit von Ulrike Kaiser sind im weitesten Sinne Naturprozesse, wobei die ausgewählten Materialien den Betrachter zum Innehalten und zu kurzzeitiger Irritation anregen sollen.
Oft werden Filmprojektionen mit einer Installation oder Objekten kombiniert, sodass der Betrachter sich fragen muss, was ist projiziert und was ist echt? Es sollen Fragen nach der „Natürlichkeit der Natur“ aufgeworfen werden: ab wann ist „Menschengemachtes“ selbst Natur?
Das Thema „Erosion“, das immer wieder in Objekten und Installationen auftaucht, ist also keineswegs nur negativ zu sehen, sondern steht auch als Zeichen für Bewegung, Veränderung und Neuanfang. Die abgeschnitten wirkenden Holzpfähle tragen somit durch den pulsierenden Tropfen weiterhin Leben in sich.
Bei der Installation „Pegel-Kegel“ nagt Wasser an kleinen Salzkegeln auf Tellern. Die Schönheit der Projektion täuscht darüber hinweg, dass diese Inseln untergehen werden.
Die Wandarbeit „Mani-Mühlen“ stellt eine Verbindung zu den Gebetsmühlen in Tibet her: In drei Zylinder aus Plexiglas sind feine Linien hinein gefräst, die durch die Bewegung lebendig werden. Selbst hergestellte Objekte aus Glas fangen durch das Anstossen der Trommeln zu tropfen an und erinnern durch die ewige Wiederholung an ein Mantra: „Bitte, bitte, lass es regnen!“

I temi del lavoro artistico di Ulrike Kaiser sono nel senso più ampio dei processi naturali, in base ai quali i materiali selezionati hanno lo scopo di stimolare lo spettatore nel mettersi in pausa e contemporaneamente generare uns parziale irritazione.
Spesso le proiezioni cinematografiche sono combinate con un’installazione o oggetti, quindi lo spettatore deve chiedersi, cosa viene proiettato e cosa è reale? Dovrebbero fargli sorgere domande sulla „naturalezza della natura“: quando sarà la stessa natura „creata dall’uomo“?
Il tema dell“erosione“, che appare ripetutamente in oggetti e installazioni, non è quindi solo negativo, ma è anche un segno di movimento, cambiamento e un nuovo inizio. Le pile di legno tagliate continuano così a portare vita attraverso la goccia pulsante.
Nell’installazione del „cono di livello“, l’acqua rosicchia i piccoli coni di sale sui piatti. La bellezza della proiezione smentisce che queste isole periranno. Il murale „Mani-mills“ si collega alle ruote di preghiera in Tibet: in tre cilindri di plexiglas, vengono tratteggiate linee sottili che prendono vita attraverso il movimento. Gli oggetti fatti da sé in vetro iniziano a gocciolare quando i tamburi colpiscono e ci ricordano l’eterna ripetizione di un mantra: „Per favore, per favore, lascia che piova!“

„ENZYKLOP-DEMIURG“ (60 min) erzählt Geschichten von unserer Welt.
Der experimentelle Trickfilm besteht aus einer Folge handgemachter Animationen mit teilweise ungewöhnlichen Materialien, wie Sand, Holz, Wasser oder Fett. Sie sind assoziativ und frei zu einer Handlung zusammengefügt, die uns die Augen öffnen will, für wundersame Entstehungs- und Entwicklungsprozesse unseres Lebens und unserer Welt. DEMIURG, der bescheiden als kleine, menschenähnliche Gestalt zwei rätselhaften Halbkugeln entsteigt, stammt aus einer rätselhaft abstrakten Weltraum-Sphäre, die wie ein Hintergrundrauschen im gesamten Film präsent ist. Er führt uns in einem Künstleratelier, in dem noch ein ähnliches, wandelbares Atelier als Präsentations- und Welt-Raum steht, durch die sich dort phantasievoll entfaltende Schöpfungsgeschichte. Auf seine eigenwillige Weise entdeckt und präsentiert DEMIURG die sich entwickelnde Natur mit ihren Pflanzen, Tieren und den Menschen mit ihrer Kulturentwicklung, Kunst und Architektur. Bis er zum Schluss auf unsere große, verletzliche Erdkugel steigt, sich mitdrehen lässt, zwischen einem Farbenrausch versinkt und nur noch als Idee zurückbleibt.
„ENZYKLOP- DEMIURG“ (60 min) racconta storie del nostro mondo.
L’animazione sperimentale consiste in una serie di animazioni fatte a mano con materiali a volte insoliti come sabbia, legno, acqua o grasso. Sono associazioni libere che consistono nel mettere insieme un’azione che vuole aprire i nostri occhi allo sviluppo miracoloso e ai processi di sviluppo delle nostre vite e del nostro mondo. DEMIURG emerge modestamente come una piccola figura umana da due enigmatici emisferi, proviene da una sfera spaziale astratta sconcertante che è presente in tutto il film come un rumore di fondo. Ci conduce attraverso uno studio di artisti in cui esiste uno studio simile e mutevole come spazio di presentazione del mondo, attraverso la storia della creazione che si sviluppa in modo creativo. Nel suo modo idiosincratico, DEMIURG scopre e presenta la natura in evoluzione con le sue piante, animali e umani con il suo sviluppo culturale, arte e architettura. Fino a quando non si arrampica sul nostro globo grande e vulnerabile, si lascia girare, sprofonda tra una scarica di colore e rimane solo come idea.

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