Antonella Pieretti
Ich bin Marchigianerin, zog jedoch schon als Kleinkind mit der Familie zunächst nach Mailand und dann nach Monza. Nachdem ich mein Studium mit einem Abschluss in Fremdsprachen und Literatur abgeschlossen hatte, widmete ich mich fünfundzwanzig Jahre lang der Übersetzung von Geschichten und verschiedenen Romanen. Als ich in die Landschaft des Oltrepò Pavese gezogen bin, hat mich dieses „Übersetzen“ im Laufe der Zeit möglicherweise nicht nur für die Interpretation von Wörtern sensibel gemacht (die in ihrem grafischen Teil nichts als Zeichen sind und im Klangteil an Farben erinnern), sondern auch für alles, was mich umgab, besonders aus der Natur und ihren Materialien. Also fing ich an, Flecken und Zeichen auf Holz und Steinen zu „interpretieren“: Die Formen, Linien und Farben empfand ich immer extrem inspirierend und so folgte ich ihnen und brachte sie zum Reden … oft mit auch für mich überraschenden Ergebnissen.
Ich dachte dann, es wäre interessant zu sehen, was passiert, wenn man Linien mit geschlossenen Augen ohne beschreibende Absichten zeichnet und sich auf das Gleichgewicht des Strichs im Raum konzentriert, mit Hintergrundmusik und manchmal in Gedanken an eine befreundete Person. Es war ein bisschen so, als würde ich eigene Flächen schaffen, die nicht der tyrannischen ästhetischen Beurteilung des Sehens unterworfen waren. Ich zeichnete eine einzige durchgehende Linie und öffnete die Augen. Auch in diesem Fall war ich der erste, der überrascht war. Angesichts der seltsamen Wendungen und interessanten Gleichgewichten begann ich, die Räume mit Farbe zu füllen …
Das Ergebnis erinnert stark an ein Musikstück ohne Worte. Unabhängig von einem möglichen Titel kann es jeder mögen oder nicht mögen, eine positive Emotion versuchen oder gleichgültig bleiben. Es ist eine Art Reise in die Emotionalität der Vorstellungskraft, die der Betrachter selbst unternimmt … ohne Richtungen und ohne richtige oder falsche Wege.
Obwohl meine Entwürfe eher für Freunde oder mich selbst sind, hatte ich die Gelegenheit, in Monza im MiMuMo (Mikromuseum von Monza), in der Casa ‚900, im Heiligtum der Madonna delle Grazie zum 300. Jahrestag der Franziskaner in Monza und im Rahmen einer Veranstaltung zum Formel-1-Grand-Prix von 2018 auszustellen.
Marchigiana di origine, mi sono trasferita da piccolissima con la famiglia prima a Milano e poi a Monza. Completati gli studi con una laurea in lingue e letterature straniere, mi sono dedicata alla traduzione dapprima di racconti e poi di romanzi di genere vario per ben venticinque anni. Dopo il trasloco in campagna nell’Oltrepò Pavese, forse proprio tutto questo “tradurre” mi ha resa col tempo sensibile all’interpretazione non soltanto delle parole (che nella loro parte grafica altro non sono che segni e in quella sonora richiamano i colori), ma anche di ciò che mi circondava, soprattutto nella natura e nei suoi materiali. Ho cominciato quindi con “interpretare” macchie e segni su legni e sassi: le forme, le linee e i colori sono sempre estremamente allusivi e ho preso a seguirli, a farli parlare… spesso con risultati sorprendenti anche per me.
Ho poi pensato che sarebbe stato interessante vedere cosa potesse succedere tracciando linee a occhi chiusi, senza intenzioni descrittive, concentrandomi sull’equilibrio del tratto all’interno dello spazio, con un sottofondo musicale e, a volte, col pensiero rivolto a qualche persona amica. E‘ stato un po‘ come creare delle macchie tutte mie che non fossero sottoposte al tiranno giudizio estetico della vista. Tracciata una singola linea continua aprivo gli occhi e, anche in questo caso, la prima ad essere sorpresa ero io. Davanti agli strani intrecci e agli interessanti equilibri ho cominciato a riempire di colore gli spazi…
Il risultato assomiglia molto a un brano di musica senza parole. A dispetto dell’eventuale titolo, ognuno può gradire o non gradire, provare una emozione positiva o restare indifferente. E‘ una specie di viaggio nell’emotività della immaginazione che chi guarda intraprende per proprio conto… senza indicazioni e senza sentieri giusti o sbagliati.
Anche se tendenzialmente i miei disegni sono destinati ad amici o a me stessa, ho avuto occasione di esporre a Monza al MiMuMo (Micromuseo di Monza), a Casa ‚900, al Santuario della Madonna delle Grazie per il 300 anniversario dei Francescani a Monza e nell’ambito di un evento dedicato al Gran Premio di Formula 1 del 2018.